- Anni ’20 del 1800 primi esperimenti chiese libere
in Irlanda
- Anni ’30 del 1800 si sviluppano chiese libere in Inghilterra.
Centri di riferimento sono Plymouth con John Nelson Darby e Bristol con
George Mueller. Questi gruppi vengono presto identificati come
“fratelli di Plymouth”. Altrettanto presto però avviene una rottura fra
il Darby e il Mueller. Quest’ultimo rifiuta l’esclusivismo del Darby.
Nel filone dei “fratelli aperti”, che ora ha nelle assemblee di Bristol
e Londra i propri punti di riferimento, si inserisce l’assemblea di
Milano.
- In Italia nel frattempo si registra la presenza di un sostrato
riformato in Toscana e dei Valdesi in Piemonte.
- Negli anni ’50 si sviluppa il movimento trasversale delle chiese
libere, movimento affine alla sensibilità del Guicciardini e del
Rossetti.
- 1857 Rossetti, esule mazziniano in Inghilterra e convertitosi
col Guicciardini a Londra, torna in Italia. Nascita delle chiese dei
fratelli.
- 1859-1863 Primo risveglio.
- 1859-60 ca Fase di evangelizzazione chiesa libera di Milano:
Tealdo e Lagomarsino suoi evangelisti. A breve si unirà ai due Pompeo
Rossi. I tre sono vicini a Guicciardini e Rossetti.
- 1861 30 credenti. Incremento nella frequenza agli incontri. Si
affitta una sala che possa ospitare 400 persone.
- 1862 Espansione esponenziale. Occorre affittare una terza sala.
1.000 persone sono presenti ai funerali di una sorella.
- 1863 800 comunicanti.
- 1864ca-1870 Crisi. Ragioni della crisi: spinta centrifuga del
Lagomarsino e del Rossi, contrastata dal Tealdo, affinché l’assemblea
di Milano si faccia promotrice di una riforma in senso presbiteriano
delle chiese aderendo al progetto della Chiesa Libera di Alessandro
Gavazzi. Si vuole creare una struttura unitaria che costituisca un
fronte forte dinanzi allo stato e che aiuti a razionalizzare il lavoro
e il sostentamento dei servitori a tempo pieno. Il fine ultimo del
Gavazzi è quello di creare un protestantesimo di stato. Il Tealdo
s’allinea con il Rossetti: le chiese devono costituirsi autonomamente,
in piena libertà, dipendendo interamente dal Signore, così come i
servitori. Deve essere preservata la libertà nel ministero. La chiesa è
un popolo spirituale che amministra un messaggio spirituale.
- 1865 500 comunicanti.
- 1868 200 comunicanti. “C’era chi voleva distruggere la libertà
nel ministero”.
- 1868 Morte di Tealdo. Viene meno l’ostacolo maggiore fra il
Lagomarsino e l’adesione a una riforma di matrice presbiteriana.
- 1870 Assemblea di Milano. Adesione al progetto della Chiesa
Libera.
- 1870-75 Fase di debolezza.
- 1875 Giuseppe Mensi raccoglie la testimonianza. La chiesa non è
ora che un piccolo gruppo, che si riunisce in una sala “piccola e
povera”. Ha trovato tuttavia nel Mensi una guida forte. Giuseppe Mensi
è discepolo del Rossetti, così come Giuseppe Moiso a Voghera.
- 1875-1900 L’assemblea assume ora definitivamente i contorni
ecclesiologici e dottrinali propri delle assemblee dei fratelli. Si
susseguono conversioni di singoli individui, ma il gruppo di credenti
rimane ristretto. Vari spostamenti: nel 1870 l’assemblea si trovava in
via del Pesce, nel 1872 in via Luino, l’anno successivo in c.so di
Porta Ticinese, quindi (ma si fermano i riferimenti temporali) in viale
Venezia, via P. Sottocorno ang. Cellini, via Valpetrosa, via Olmetto,
via Unione, via delle Asole 6 nel 1895.
- 1886-1920 John Shaw Anderson, convertitosi in Scozia con D. L.
Moody, viene a sostituire il Rossetti nel suo ruolo di punto di
riferimento per le assemblee. Nella seconda metà del ‘900 egli è
affiancato in questo senso da due figure poderose quali Corlando e
Demaria.
- 1888 L’Anderson pubblica per la prima volta “Il Cristiano”. Il
Mensi è collaboratore.
- Fine secolo: Mensi pubblica un suo commento al libro di Daniele.
Già si intravede la generazione che porrà le basi per l’opera del
secolo successivo.
- Prima metà del ‘900 Abele Biginelli e Gian Nunzio Artini, nuovi
punti di riferimento per l’opera nazionale. Daniele Bianco approda a
Voghera. Vero perno dell’opera lombarda nella prima metà del secolo
scorso, il Bianco lascia un’impronta indelebile anche sulla nostra
assemblea. Egli è mentore di Ismaele Giuni. La chiesa è visitata da
Timoteo Corlando e Luigi Mora. La chiesa cresce. Numerosi trasferimenti
da Voghera, dove l’opera prospera sotto la guida del Bianco. Viene meno
la presenza inglese. Thomas B. Harding, vicino all’assemblea milanese e
servitore a Pesaro, è caso isolato. Forte è ora l’influsso
svizzero-francese. Su tutti René Pache.
- 1919 Emilio Carcano raccoglie l’opera. Presto è affiancato da
Timoteo Corlando, ma solo fino al 1936, e Daniele Valente, ministro di
culto negli anni del fascismo.
- 1935 Trasferimento in via Capre 15.
- 1946 Elezione degli anziani e dei diaconi: gli anziani eletti
furono Daniele Valente, Ismaele Giuni, Mario Prina, Manrico Antigoni,
affiancati successivamente da Lino Regruto, mentre i diaconi Ermanno
Rancati, Giovanni Caccianiga e Rinaldo Giuni.
- 1946-1970 ca Secondo risveglio. Il risveglio in Puglia investe
Milano. La nostra chiesa funge prima da appoggio e punto di riferimento
per i credenti provenienti dal sud in cerca di lavoro, poi da elemento
propulsore dell’opera di evangelizzazione a Milano e nell’hinterland
milanese, allorché i credenti dell’assemblea si affiancano e sostengono
i credenti immigrati nella testimonianza. Si moltiplicano le campagne
evangelistiche così come si moltiplicano le testimonianze nel milanese.
L’instancabile opera di Ismaele Giuni, Daniele Valente, Lino Regruto,
degli altri anziani e diaconi e della chiesa tutta è coadiuvata in modo
particolare dal servizio a tempo pieno dell’inglese John Murray, di
Edward Albright e di Amos Vairos.
- 1959 Trasferimento in Via F. Aporti.
- 1960-64 Gian Nunzio Artini a Voghera. Forte influsso per l’opera
lombarda e milanese.
- 1962 Primo convegno giovanile a Milano. Artini porta i messaggi.
Il convegno è destinato a diventare un appuntamento annuale fisso per i
giovani del nord.
- 1962 Primo annuncio della presenza di un nuovo gruppo guidato
dal fratello Michele De Cristoforo. Nel maggio dello stesso anno
troviamo un annuncio analogo di credenti che si radunano a Gorgonzola
in casa di Albano Domenico e vengono visitati dal colportore Palmeri
Luciano di Acqui Terme. Contemporaneamente nasce un gruppo a Nova
Milanese.
- 1967 Annuncio dell’apertura di un locale in via delle Forze
Armate nel quartiere periferico di Baggio, dove da tempo Salvatore
D’Apote ha iniziato un’opera evangelistica.
- 1969 Una piccola assemblea guidata da Pasquale Di Nunzio che si riunisce in una casa privata si trasferisce in un locale in via Valdignana. Gli sviluppi di questo risveglio sono noti ed alcuni di voi qui ne sono i protagonisti. La storia della chiesa nel dopoguerra e il suo sviluppo fino al giorno d’oggi riguarda voi in prima persona, che meglio di me conoscete gli eventi che l’informano. Due preziosi insegnamenti ci giungono da queste pagine di 150 di storia della chiesa del Signore:
- Il Signore mostra la sua potenza nella debolezza.
- I fratelli di Milano hanno riscoperto la grazia, sono andati
alla fonte, al Signore Gesù. Nondimeno il succedersi delle generazioni
ha posto anche le assemblee di fronte al pericolo endemico nella natura
umana di vedere il primo amore per il Signore Gesù affievolirsi,
laddove le forme un tempo generate dalla grazia sono rimaste. Attenersi
alle forme o modificarle non è che un attaccare o staccare toppe da un
vestito ormai vecchio e liso. Occorre avere un vestito nuovo. Occorre
tornare a Gesù, alla fonte. Ogni generazione deve farlo, per
sperimentare un risveglio perpetuo, la vita di Gesù in noi. È questa
l’essenza del cristianesimo: un rapporto personale e vitale con il
Signore della grazia che solo si ha in Gesù..